Ognuno e Ogniuno
Ognuno si chiede se scrivere “ogniuno”…
Se abbandoni la cara bestiola
Perchè la vacanza ti ostacola
Sappi nella tua triste defezione
Sei più lercio d’ogni sua deiezione~Il Parolaio 2010, endecasillabo dedicato ai criminali che abbandonano gli animali
Ciò che porto in spalla
oggi il computer, ieri la chitarra
crepuscolare reminiscenza
sorge nella coscienza.
Scienza e coscienza, cielo e cieco: solo questi con la “I”!
La mia maestra di italiano delle elementari mi ha ripetuto questa specie di nenia così tante volte che ormai mi è impossibile dimenticarla…
Il punto è che in italiano non esiste una regola grammaticale che definisca, aldilà di ogni ragionevole dubbio, quando si debba scrivere la i in parole che si leggerebbero allo stesso modo sia con che senza…
…la cosa migliore, in questi casi, è consultare il Parolaio!
(o magari un dizionario serio)
Tuttavia qualche linea guida esiste, soprattutto per quanto riguarda le parole al plurale. Per esempio una regola grammaticale introdotta molto recentemente stabilisce che il plurale di parole che terminano in -cia e -gia sia generalmente -ce e -ge, a meno che l’accento non cada proprio su quella, stamaledettissma “i”. Quindi se la parola finisce in -cìa e –gìa il plurale si forma con -cìe e -gìe anche se l’accento non è indicato chiaramente ma solo sottointeso (e, soprattutto, pronunciato).
Vedasi, ad esempio, la nota sul plurale di provincia.
Certi amici quando li rivedi sanno farti provare un tal senso di voluttà nei loro confronti che…
…quasi pensi di esser diventato gay.
La donna è mobile
Qual piuma al vento…
…ma l’uomo sa fare
perfin di peggio!Rigoletto di Giuseppe Verdi, ultimo atto.
– Ah, come il pittore fiorentino? Duccio di Buoninsegna?
– No, come Duccio Armenise.
Pultroppo non sono tanto sicuro di come si dice “purtroppo”…
…e neanche di come si scrive!