Ovvero: tutta colpa (o merito) di un piatto di lumache.
E dire che le lumache hanno ben poco di rampante, così viscidamente prive di zampe.
Rampante [ram-pàn-te] è un aggettivo invariabile rispetto al genere, ossia assume la stessa forma al maschile e al femminile; è anche il participio presente del verbo rampare e può avere diverse accezioni o significati.
E’ rampante il cavallino, fieramente ritto sulle zampe posteriori, adottato sin dal 1923 da Enzo Ferrari come portafortuna delle sue imprese automobilistiche, prima come pilota e poi come costruttore.
In questo caso, il termine è sinonimo di impennàto, come il puledro raffigurato sull’ insegna della locanda che ospita il primo incontro tra l’ hobbit Frodo e il futuro re della Terra di Mezzo, Aragorn.
Sull’ architrave della porta si leggeva, dipinta in caratteri cubitali bianchi, la scritta seguente: IL PULEDRO IMPENNATO di OMORZO CACTACEO.
J.R.R. Tolkien – Il Signore degli Anelli
Tuttavia la rampanza (non usate questa parola: non esiste!) non è prerogativa equina: leoni in posizione eretta fanno mostra di sé in numerosi stemmi araldici, così come grifoni, draghi e ippogrifi fendono l’aria con gli artigli delle zampe anteriori nelle miniature dei bestiari medievali. Ogni quadrupede, in quanto dotato di zampe posteriori su cui issarsi e zampe anteriori da agitare davanti a sé, è potenzialmente rampante (con buona pace di ippopotami, armadilli e cani bassotti).
Anche quest’ ultima però, non è una condizione necessaria: bipedi e non ospitati dai bestiari – ma solo per ovvie ragioni cronologiche – sono infatti altrettanto rampanti gli yuppies, arroganti, ambiziosi, arrivisti uomini (e donne) in carriera. Il termine, molto in voga negli anni ’80, è ormai caduto in disuso: lo stesso non si può dire delle cattive abitudini di coloro che, in vari ambiti della vita, praticano l’arrampicata sociale professionistica, nel tentativo di guadagnarsi una posizione di prestigio e tornaconti economici.
“Guadagnarsi” risulta quindi un’ espressione senz’ altro poco appropriata nella fattispecie; sono parecchie però le cose che si possono veramente guadagnare: la fiducia, terreno, credibilità, il pane. Quest’ ultimo si può anche rubare ed ecco che entra in scena Esaù, un tutt’ altro che probo giovane ugonotto e personaggio secondario de “Il visconte dimezzato”, che ci condurrà dritti dritti al piatto di lumache dell’ inizio.
– Dove hai preso tutte queste cose che tieni nella tana? – gli chiesi.
Esaù fece un gesto rampante con le dita:- Rubate.
I. Calvino – “Il visconte dimezzato”
Che graziosa coincidenza! Il nostro aggettivo, abbastanza desueto da meritare un post su Parolaio, era invece così familiare a Italo Calvino da farlo ricomparire anche nel titolo di un’altra opera , “Il barone rampante” appunto, che insieme al già citato “Il visconte dimezzato” e a “Il cavaliere inesistente”, costituisce la cosiddetta Trilogia degli Antenati. Eccone un dialogo cruciale:
Nostro padre si sporse dal davanzale. – Quando sarai stanco di star lì, cambierai idea! – gli gridò.
– Non cambierò mai idea, – fece mio fratello, dal ramo.
– Ti farò vedere io, appena scendi!
– E io non scenderò più! – E mantenne la parola.
I. Calvino – “Il barone rampante”
Questa è la volontà, perseguita fino alle estreme conseguenze, di Cosimo Piovasco, dodicenne Barone di Rondò, che per non dover mangiare un piatto di lumache, salì su un elce, non posò mai più un piede a terra e trascorse la vita rampando di ramo in ramo, assecondando la bizzarìa di un fato che stabilì per lui una natura quasi aerea, servendogli un piatto di lumache, creature irrimediabilmente incollate al suolo.
1 Commento. Nuovo commento
i am regularly jumping across the online world just about all of the night and so I choose to read a lot, which isnt usually a good matter as most of the internet sites I discover are composed of useless garbage copied from other internet websites a trillion times, on the other hand I have to give you credit this blog is genuinely half decent and also has got some authentic material, so thank you for helping to stop the trend of just simply duplicating other people’s sites, see ya!